venerdì 9 maggio 2014

Si fa presto a dire mamma - ovvero il ribaltone della prospettiva

Questa sarà la mia prima festa della mamma, che arriverà al compimento del primo anno da praticante mamma. Un anno difficile, un anno impegnativo, un anno faticoso, un anno straordinariamente bello.
Credo che non abbia mai imparato tanto su me stessa come negli ultimi mesi, mi sono messa in discussione, mi sono permessa di sbagliare, mi sono lasciata sconfortare e mi sono auto-lodata.
Dodici mesi durante i quali ho trovato un compromesso tra la nuova me e la vecchia me, tra l'essere donna, l'essere madre e l'essere psicologa. Il risultato, che non immaginavo, è un connubio creativo tra le parti, dall'equilibrio instabile e spaventosamente divertente. Certe volte mi guardo allo specchio e mi chiedo chi sia questa donna che tutte le mattine si sveglia alle sei e sorride al vikingo nano che fa capolino dalla culla.
Non so se sono quello che vorrei essere, so che ogni giorno divento qualcosa di diverso, in un processo di continua costruzione della nuova me. L'unica cosa certa è che non ho paura, mi diverto troppo per aver paura, e soprattutto non ho tempo per aver paura!
La frase che spesso mi ripeto quando credo di non farcela è : "Lavora di meno e gioca di più, quando saranno grandi i tuoi figli si ricorderanno delle favole che gli leggevi, non se la casa era in ordine".



La mamma impara presto che esserci sempre è naturale, come respirare,
la mamma impara che stringere una mano significa accompagnare e non frenare,
la mamma impara che guardarsi negli occhi vale più di mille parole,
la mamma impara che la stanchezza non è nulla in confronto alla soddisfazione,
la mamma impara che il viaggio è meraviglioso,
la mamma impara che aver paura significa dimostrarsi sicura,
la mamma piange, ah quante volte piange,
la mamma ama e impara che amare significa infinito.


P.s. Grazie alla confezione in edizione speciale 2014 dei Bucaneve e alla marmellata ai frutti di bosco Santa Rosa.


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